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collana Professionalità
diretta da Giuseppe Refrigeri
Nella società della conoscenza e della qualità la professionalità
è reputata un requisito indispensabile per ogni operatore pubblico
e privato, il fondamento di ogni professione; lo è ancor di più
per gli operatori dell’educazione e della formazione, per i quali
non è stata mai reclamata tanto quanto oggi. Insegnanti di ogni
ordine e grado di scuola, insegnanti di sostegno, educatori, pedagogisti,
formatori; orientatori, selezionatori, counselors, tutors, tutors di FaD,
dirigenti, supervisori, ispettori ecc. sono tutti profili professionali
per i quali si domanda la professionalità, che talora non si sa
con precisione cosa essa sia e come si consegue. La collana intende fornire
risposte teoriche circa l’identità delle professionalità,
proposte istituzionali per il conseguimento e mantenimento aggiornato
di questo presupposto professionale, indicazioni protocollari procedurali,
metodi e materiali di ricerca laboratoriale e sul campo e di impiego per
la sua messa in atto in ogni circostanza operativa.
COMITATO TECNICO SCIENTIFICO
BURZA Viviana - Professore Ordinario - Università della Calabria
CHIOSSO Giorgio - Professore Ordinario - Università di Torino
CURATOLA Armando - Professore Ordinario - Università di Messina
DE ANNA Lucia - Professore Ordinario - Università del Foro Italico
DE LUCA Claudio - Professore Associato - Università della Basilicata
LA NEVE Cosimo - Professore emerito - Università di Bari
MANOLESCU Adriana - Professore Ordinario - Università Agora (Romania)
MARTIN PERIS Ernesto - Professore emerito - Università Pompeu Fabra (Spagna)
MATTE BON Francisco - Professore Ordinario - Università LUSPIO
MILANI Lorella - Professore Ordinario - Università di Torino
MOLITERNI Pasquale - Professore Associato - Università del Foro Italico
SLAGTER Peter Jan - Professore Associato - Università di Utrecht (Olanda)
SPADAFORA Giuseppe - Professore Ordinario - Università della Calabria
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S. Capasso
Opera d'arte musicale e formazione della professionalità
Ritenere la sfera dell’emozionalità direttamente consonante con quella della razionalità in genere non risulta agevole, così come non lo è accettare che la musica costituisca una perfetta combinazione fra componenti emotivo-affettive e logico-razionali. Tuttavia, è in tale combinazione che si identifica l’esteticità dell’opera d’arte musicale, la quale, pertanto, non solo è oggetto di fruizione dei sensi, ma anche di riflessione della ragione e “decodificazione empatica”. L’esperienza estetica si origina, infatti, dall’empatia che si instaura fra l’opera e il soggetto, per cui l’una agisce sull’altro laddove questi nell’ascolto riesce a “vibrare” dello suo stesso pathos. Si delinea una teoria della musica come processo alternativo di conoscenza del sé e del mondo ed una concezione dell’opera d’arte quale sapere trasformativo capace di inferenze neurologiche a livello sensoriale, percettivo, emotivo, cognitivo, corporeo. La riflessione conduce su un terreno di educazione estetica ed etica e di pedagogia speciale, ossia di promozione e rinforzo di potenzialità in virtù della valenza educativa e terapeutica dell’opera d’arte musicale su personalità ancora immature o fragili per difficoltà ad entrare in contatto con le proprie emozioni.
Silvia Capasso, dottore di ricerca in Psicologia delle emozioni e della creatività artistica. Diplomata al Conservatorio in pianoforte. Coordinatore tecnico di servizi socio-educativi per Enti locali e distrettuali dal 1996. Docente e Tutor in Master sulla professionalità del docente e del dirigente scolastico presso l’Università di Cassino e la UNINT, Università degli Studi Internazionali di Roma, negli anni dal 2009 al 2013. Attualmente è docente e componente del coordinamento didattico nei corsi di abilitazione all’insegnamento e di specializzazione per il sostegno presso la UNINT di Roma. L’autrice è impegnata nella ricerca sul rapporto fra la sfera emotiva e il sistema cognitivo e in particolare fra i linguaggi artistici e il processo di apprendimento, con attenzione ai soggetti portatori di svantaggio. Tra le sue pubblicazioni: L’interazione dei servizi per l’orientamento in Provincia di latina, in “Pedagogia Oggi”, n. 2/2010; Mefistofele e Marta dal Faust di Goethe. Analisi psicologica, coautori E. Treglia e S. Amodio, e La Favoletta da Racconti di Franz Kafka. Analisi psicologica, coautori A. Fusco e D. Grimaldi, in “Quaderni di Dipartimento di Scienze Umane e Sociali”, Università degli Studi di Cassino, vol. luglio-dicembre 2010.
ISBN 978-88-6152-206-0
Euro 18,00
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M. Morra
L'epistemologia del processo
…il fenomeno della conoscenza non può essere concepito come se esistessero «fatti» od «oggetti» esterni a noi che uno prende e si mette in testa. L’esperienza di qualcosa là fuori è convalidata in modo particolare dalla struttura umana che rende possibile «la cosa» che emerge dalla descrizione. Questa circolarità, questo concatenamento fra azione ed esperienza, questa indissolubilità fra essere in un modo particolare e il modo in cui il mondo ci appare, ci dice che ogni atto di conoscenza ci porta un mondo fra le mani.
H. Maturana, F. Varela, L’albero della conoscenza. Un nuovo meccanismo per spiegare le radici biologiche della conoscenza umana, Milano, Garzanti,1992, p. 45.
Maria Morra dottore di ricerca in Modelli di formazione. Analisi teorica e comparazione. Docente di didattica presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università telematica «G. Marconi» di Roma negli anni 2004-2007; attualmente è docente di Pedagogia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Campobasso e di Didattica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Cassino. L’autrice da tempo si occupa di questioni epistemologiche, in particolare riguardanti il processo didattico e più in generale della didattica come sapere scientifico. È autrice di più pubblicazioni, tra cui: La pedagogia tra sperimentalismo e analisi filosofica, in M. Moscone, M. Riverso, B. Starnino, Epistemologia scientifica, ermeneutica filosofica e scienze umane, Napoli, 1997; La scientificità del processo oltre l’epistemologia, in C. Laneve, C. Gemma, La ricerca pedagogica in Europa. Modelli e temi a confronto, Atti del Convegno Nazionale SIPED, Lecce, 2006; Professionalità docente e riflessività ricorsiva, in «Pedagogia oggi», n. 3/2007; Il Master in ‘La professionalità del docente e del dirigente scolastico’, in «Generazioni», n. 9/2007.
ISBN 978-88-6152-050-9
Euro 15,00
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Scienza e conoscenza didattica
I mutamenti scientifico-tecnologici, sociali e culturali non si stanno verificando senza lasciare conseguenze profonde nella didattica e nella riflessione delle scienze dell’educazione, di conseguenza lo stato di acquisizione della scientificità della didattica, come di altri saperi analoghi, non può rimanere simile a quello degli anni precedenti. Più motivi autorizzano a ritenere che si è di fronte a un sapere che va acquisendo un suo nucleo teoretico forte, in gran parte proveniente dalle acquisizioni che la didattica stabilisce con le conquiste e gli esiti della conoscenza scientifica, tecnologica e sociale della nostra contemporaneità e non già dalle riflessioni prevalentemente teoretiche sull’educazione e sulla società. Proprio, in considerazione del criterio dell’utilità pubblica, è possibile identificare quattro macroaree della conoscenza didattica contemporanea che, considerate nel loro insieme, stanno attribuendo consistente spessore e credibilità al suo statuto scientifico: un’area cosiddetta tecnologica, una della mondializzazione, una comunitaria e infine una docimologia, della certificazione e dell’accreditamento.
Maria Morra dottore di ricerca in Modelli di formazione. Analisi teorica e comparazione. Docente di didattica presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università telematica «G. Marconi» di Roma negli anni 2004-2007; attualmente è docente di Pedagogia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Campobasso e di Didattica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Cassino. L’autrice da tempo si occupa di questioni epistemologiche, in particolare riguardanti il processo didattico e più in generale della didattica come sapere scientifico. È autrice di più pubblicazioni, tra cui: La pedagogia tra sperimentalismo e analisi filosofica, in M. Moscone, M. Riverso, B. Starnino, Epistemologia scientifica, ermeneutica filosofica e scienze umane, Napoli, 1997; La scientificità del processo oltre l’epistemologia, in C. Laneve, C. Gemma, La ricerca pedagogica in Europa. Modelli e temi a confronto, Atti del Convegno Nazionale SIPED, Lecce, 2006; Professionalità docente e riflessività ricorsiva, in «Pedagogia oggi», n. 3/2007; Il Master in ‘La professionalità del docente e del dirigente scolastico’, in «Generazioni», n. 9/2007; L’epistemologia del processo, Lecce, 2008.
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Luca Refrigeri
Utilità e virtù
Una dicotomia dell’educazione
Dagli inizi dell’età moderna alle finalità educative, costituite principalmente dalle virtù, se ne vanno aggiungendo altre di ben altro genere, che si inscrivono entro la categoria dell’utilità, sostanzialmente diversa da quella delle virtù tradizionali e non più in posizione antitetica e separata, ma contestuale. Dal XVII secolo, infatti, i valori dell’utile, a lungo rimasti esclusi o addirittura rifiutati come finalità educative, hanno trovato credito, affiancandosi a quelli delle virtù, ma in più occasioni e modi li vanno contaminando, spesso modificandoli radicalmente o addirittura inglobandoli del tutto, facendo sì che l’utile vada costituendo non solo il principio dell’adeguamento del paradigma culturale e pedagogico ma divenga il motivo ispiratore delle teorizzazioni pedagogiche, delle procedure educative e delle configurazioni istituzionali odierne, inducendo la pedagogia ad una rilettura profonda di se stessa.
L’education, pertanto, va subendo un processo di dilatazione valoriale che affianca le finalità dell’utile, costituite dallo sviluppo sociale e dalla crescita economica della persona, delle organizzazioni e degli organismi e istituzioni, compresi gli Stati e le intere comunità sovranazionali, a quelle tradizionali delle virtù.
Luca Refrigeri, professore associato di Pedagogia generale e sociale presso la Facoltà di Scienze del Benessere dell’Università del Molise, insegna Pedagogia sociale e Pedagogia del benessere. La sua attività di ricerca è incentrata principalmente sulla teoresi del capitale umano e dell’economia dell’istruzione e la sua applicazione in campo educativo, sulla quale ha pubblicato tra l’altro: Oltre la teoria del capitale umano, Soveria Mannelli, 2004, La ricerca in economia dell’istruzione nei paesi europei in «La ricerca pedagogica in Europa. Modelli e temi a confronto», Lecce, 2006, e The investment in economical education, in «Agora International Journal of Economical Sciences», Oradea, 2010. Si occupa anche del ruolo dell’educazione negli aspetti della vita quotidiana e del mondo del lavoro dell’attuale società multiculturale, sul quale ha di recente curato Sport e razzismo. Il ruolo dell’educazione, Lecce, 2011, e Some perspectives of multiculturalism, Oradea, 2011.
476 pagine
ISBN 978-88-6152-129-2
Euro 20,00
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